Quella di Soru è stata una disfatta annunciata Renato Soru, una disfatta annunciata. A distanza di qualche settimana dalla disfatta elettorale di Renato Soru, tv e giornali cercano ancora di interpretare il risultato elettorale. 15 punti di distacco dal candidato Capellacci non sono pochi, considerato il poco roseo momento del Pdl mi pare che abbia pesato in modo determinante la politica di Soru votata più a negare che a creare alternative valide per la Sardegna. Sin dal giorno della sua elezione, quel ruolo da primadonna con la puzza sotto il naso, quel tono permalosetto con quelle lacune dialettiche e i suoi discorsi pieni di pause “eterne” non m’avevano convinto. Non parliamo del rapporto con gli alleati di coalizione: a dir poco inesistente, sempre pronto a minacciare dimissioni, come poi ha fatto, al minimo accenno di dissenso. Un interesse spasmodico per le bellezze naturali da preservare, senza pensare minimamente ai risvolti occuppazionali, già abbastanza provati dalla crisi economica, tipico di chi nella vita ha già realizzato e che pensa solo a godersi i panorami. “Meglio Soru” e’ stato lo slogan elettorale che ha tapezzatto i muri della Sardegna, anche se nella maggior parte dei manifesti qualche burlone ha corretto col pennarello in “meglio soli...” seguito dai classici puntini, facendo intendere quel “...che male accompagnati” che alla luce del risultato elettorale un po’ a tutti è venuto in mente. Spero che addesso il nostro ex governatore possa riprendere a viaggiare in internet ad alta velocità con la sua famosissima azienda, meditando sulle reali esigenze dei sardi che, oltre all’innovazione digitale, a internet e all’accesso all’informazione hanno bisogno del pane quotidiano per mandare avanti la propria famiglia. Maurizio Caredda
lunedì 23 marzo 2009
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