lunedì 23 marzo 2009

Le perdite socializzate e i profitti privatizzati - la Nuova Sardegna — 02 dicembre 2008


Cambiano i fattori ma il prodotto è sempre lo stesso. Cosi come è successo con Alitalia, ora è il turno delle banche italiane. E’ sempre il solito ritornello: quando ci sono delle difficoltà finanziarie nelle maggiori imprese italiane, lo Stato interviene per socializzarne le perdite, ovvero accollare i debiti a tutti i cittadini, mentre quando ci sono dei profitti, quelli e’ meglio lasciarli ai privati. Ì conti sono questi: 3,5 miliardi di passivo per Alitalia tra debiti regressi prestito ponte e ammortizzatori sociali per 7 anni, che dopo esser stata scorporata dai debiti è stata consegnata bella immacolata alla solita cordata della finanza italiana. Chissà quanti altri miliardi verranno iniettati nelle banche italiane in crisi nel prossimo futuro. Il governo dice di fare tutto questo per salvare l’italianità del paese. Ma italiane sono anche le famiglie e le piccole e medie imprese che non cosi facilmente hanno accesso al credito e soprattutto viaggiano in autostrada o in treno e non in aereo. Sarebbe ora che i nostri governanti se ne accorgesse e iniziassero a pensare ad una politica seria a sostegno delle famiglie e della piccola e media impresa in difficoltà. Solo in questo modo riprenderebbero a crescere i consumi e la produttività della nostra cara Italia. Maurizio Caredda

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