lunedì 23 marzo 2009

Lo Stato ci sta grattando i pochi soldi che abbiamo Gratta che ti passa - la Nuova Sardegna — 10 ottobre 2008


Un tempo si andava al tabacchino per comprare le amate bionde, al massimo si giocava al lotto e il sabato al totocalcio, qualche caramella e via a casa pensando alla buona sorte. Oggi i tempi sono cambiati, si gratta tanto, ma non solo: oltre ai famosi gratta e vinci superpubblicizzati ci sono i videopoker, le corse dei cavalli, il big match, giochi, giochini e giochetti che non finiscono mai e che puntano a minare la consistenza del nostro portafoglio. Il primo biscazziere è diventato lo Stato che prima in questi luoghi ci faceva del male vendendoci solo le sigarette, ora non si ferma più e punta al colpo del ko mirando direttamente ai pochi soldi che ancora il nostro portafoglio cerca di proteggere. Ogni tanto qualcuno vince e sventola il biglietto col sorriso, ma per uno che vince altri tornano a casa pensando al latte versato e a quello da andare a comprare l’indomani, ma con quali soldi non si sa. Tante famiglie soffrono il problema della dipendenza dal gioco, ma è ora di smettere e in fretta. Altro che problemi ad arrivare alla quarta settimana, grattando meno si mangerebbe di più e meglio, spero che i nostri governanti si accorgano di tutto questo e pensino di disincentivare il gioco attraverso campagne educative e sensibilizzatrici, facendo in modo di ridurre le occasioni di sperpero dei poveri cittadini. Maurizio Caredda

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