lunedì 23 marzo 2009

Ma il Pdl è un partito o un movimento? - la Nuova Sardegna — 06 novembre 2008


Da quando Berlusconi annunciò, dal quel pulpito improvvisato di piazza San Babila, la nascita del partito delle libertà ne è passato del tempo. Con una mossa mediatica da grande comunicatore come lui è, spiazzò tutti e creò l’alternativa al Pd che lo fece diventare a breve primo ministro a larga maggioranza del paese. A distanza di qualche mese tutto è rimasto a quel di’, nessuna novità, nessun congresso, solo promesse di unificazione, federazione tra i partiti aderenti ma niente di più. Tanti hanno aderito al nuovo progetto politico, ma tutti sono ancora lì dov’erano, aspettando la prima mossa che dovrebbe plasmare il vero partito capace di contenere e rapresentare democraticamente tutte le componenti. Intanto, raggiunto lo scopo, il canale televisivo di propaganda del parito delle libertà è stato chiuso. Alla Brambilla, prima promotrice dell’iniziativa, è stato dato un incarico di governo, tutto il resto rimandato a data da destinarsi. Una strategia non da poco: sfruttare il cartello elettorale e tenere tutti gli aderenti nel limbo in modo da evitare contrasti e scissioni cosi come è successo all’interno del Pd. E’ sempre la solita gestione verticistica, cos’ come accaddeva tempo fa con i famosi club di Forza Italia, che dopo la loro costituzione rimasero lì ad appendere manifesti, attaccare adesivi tricolori e raccogliere firme sotto i gazebo, poi al momento delle decisioni importanti su candidature e quant’altro, arrivava sempre all’ultimo minuto il diktat da Cagliari o Roma a decretare le scelte esautorando la base da qualsiasi indicazione dei propri rappresentanti del territorio. Maurizio Caredda

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