lunedì 23 marzo 2009

Alitalia è una storia che doveva essere chiusa - La Nuova Sardegna — 10 agosto 2008


Alitalia è una storia che doveva essere chiusa Alitalia la storia infinita. Ormai non passa giorno che tv, radio e giornali non propongano le tristi vicissitudini di quella che ormai era la compagnia aerea di bandiera. Russi, tedeschi, francesi si sono rimbalzati la patata bollente cercando di accapparrarsi l’azienda ormai al tracollo, strapiena di dipendenti e di debiti. Non si parla di piano industriale ne di prospettive, solo la vertenza sindacale tiene banco, ormai la partita rimane quella degli esuberi, visto l’esorbitante costo del lavoro italiano. Qualche volta ho viaggiato con Alitalia, mi ricordo le gentili assistenti di volo, ma notavo frequentemente che l’aereo aveva tanto equipaggio e pochi passeggeri, forse anche per l’alto costo del biglietto a differenza di altre compagnie aeree che si proponevano sul mercato a prezzi concorrenziali. Tutti dicevano che i piccoli vettori nascenti erano avventurieri e che facevano viaggiare gli aereomobili pieni di gente e con pochissimo personale, per motivi di economicità, addirittura rinunciando a quella che doveva essere la regolare manutenzione. Ora la situazione è cambiata perche i grandi di allora sono al tracollo e le piccole compagnie, soprattutto le low cost, fanno faville dando un servizio identico, se non a volte migliore, a un prezzo notevolmente più basso. Alitalia negli anni è stata usata come strumento politico da tutti gli schieramenti che si sono succeduti alla guida del Paese ed è stata riempita di personale, a volte inutile, solo per motivi elettorali. Alitalia paga proprio questa leggerezza e tanti sono i soldi pubblici gettati al vento e che lo Stato continua a erogare per mantenerla a galla, dando comunque un servizio poco concorrenziale. Penso che la patata bollente Alitalia nessuno alla fine la rileverà e andrà a finire, anzi a rimanere, nelle mani dello Stato continuando a succhiare prezioso denaro pubblico. Personalmente l’avrei fatta fallire, come sarebbe dovuto essere fatto da tempo in un paese civile. I dipendenti che sanno lavorare continuerebbero a farlo in altre compagnie senza problemi, rinunziando a qualche diritto ma accettando di buon grado il dovere, gli altri dovrebbero cambiare lavoro. Maurizio Caredda

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