Gli ultimi giorni di campagna elettorale furono una cavalcata trionfale per la lista di Leo, anche grazie alla miracolata, come oramai la andavano chiamando tutti gli ozieresi. Il ritorno in campo di Zia Peppina, infatti, ebbe sulla campagna elettorale della lista “Impegno e Solidarietà” un impatto devastante e il 27 e 28 Maggio successivo non ci fu storia nel confronto fra la lista di Cubetto, il cui consigliere moral-elettorale principale era Nannino, e la lista di Leo che al contrario aveva come principale mentore la nostra impareggiabile zietta. Sia come sia la domenica delle elezioni, alle 7,10 del mattino una Panda bianca con targa omissis si fermò davanti ai seggi elettorali del Cantaro e dal posto di guida ne scese il candidato della lista di Leo omissis, che si precipitò immediatamente ad aprire lo sportello lato passeggero da cui scese Zia Peppina che, mattiniera come al solito, aveva deciso di levarsi subito l’incombenza del voto. Chi votò esattamente, non è dato sapere, anche se un pur labile sospetto si insinuò fra i presenti nel seggio elettorale n° omissis. La domenica e il lunedì , comunque, filarono tranquilli sino allo spoglio che sancì il trionfo di Leo. I festeggiamenti iniziarono nel tardo pomeriggio del lunedì nei bar e poi persino in una tenuta agricola privata verso Mores, nella quale prese a scorrere il vino a fiumi. Tutti gioivano, cantavano, già si facevano le spartizioni degli assessorati e si andava discutendo di epurazione di Dirigenti e non allineati, quando all’improvviso il trillo del cellulare di Carmelino ruppe quella gioiosa baldoria. Il numero che apparve nel display infatti, 07977omissis era quello di casa di Zia Peppina ma all’altro capo del filo non era lei che parlava ma il dottor omissis. La notizia dell’improvvisa ricaduta di Zia Peppina giunse, come si suol dire, come un fulmine a ciel sereno a interrompere bruscamente la festa e a riportare i vincitori sulla terra. Immediatamente tutti i candidati eletti, si precipitarono verso la casa della poveretta ma il primo ad arrivare, quasi che presagisse il dramma, fu proprio Gigiotto che già stava vicino al capezzale. La zietta rantolava e tutti si fecero intorno al letto per porle l’estremo saluto, compreso Leo che le accarezzò la fronte. A quel contatto aprì gli occhi e sussurrò alcune parole all’orecchio del vincitore, parole che abbiamo deciso di riportare integralmente, poiché rappresentano un pezzo di storia cittadina e la cui importanza può a ragione essere paragonata, per gli ozieresi, al terzo segreto di Fatima per i Portoghesi:
continua
La prossima puntata i funerali solenni di Zia Peppina e l’Omelia di Leo.
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