Da due giorni l’Italia è uscita dai mondiali di calcio, l’armata brancaleone, organizzata con molta speranza e parecchi dubbi dal buon Lippi, è già tornata a casa dopo la breve parentesi sudafricana. Devo dire che io ne ero convinto da prima che partisse alla volta di cape town, era chiaro che non potesse andare lontano. Lo stesso selezionatore, con le sue scelte, i suoi ripensamenti e rimescolamenti in corso d’opera, aveva dato quella vaga, ma non troppo, impressione. Sembrano lontani anni luce i tempi, appena quattro anni fa, quando nello stesso periodo dell’anno, eravamo tutti infogazzati con la bandiera tricolore in mano, sperando in quello che poi fu quel clamoroso successo ormai quasi dimenticato. E invece, nell’ultima partita, che io per la cronaca ho guardato dormendo davanti alla tv e non me ne pento, svegliandomi in tempo per vedere le lacrime dei protagonisti in negativo della serata, l’Italia del pallone ha avuto un brusco risveglio dopo un sogno durato fin troppo. Non posso certo essere io a fare un processo ad allenatore e giocatori, ma non posso esimermi da commentare la triste spirale nella quale si sta avvitando il calcio italiano, da quando 4 anni orsono, scoppiò il famoso scandalo delle intercettazioni, che portò a quella rivoluzione degli assetti calcistici italiani dove i perdenti di un tempo, sono diventati gli odierni trionfatori. Nella fattispecie, mi riferisco ai cugini interisti, che dopo 10 anni (1995-2005) di miliardi (circa 1000) sprecati in giocatori molto, e anche meno blasonati, da Pancev in su, si è ritrovata su un piatto d’argento: giocatori, scudetti, e gloria mai avuta. Ebbene si, quella squadra che prima faceva solo ridere, ha avuto un’improvvisa inversione di tendenza e ha cominciato a far man bassa di trofei senza precedenti. Non ultimo il grande slam di quest’anno con la vittoria di: Champions League, Scudetto, Coppa Italia. Ma tutto questo a che prezzo??? Ad un prezzo altissimo visto i milioni di euro versati per assicurarsi i migliori giocatori stranieri del mondo. Avete letto bene stranieri, ovvero quelli che hanno preso il posto dei pochi giovani italiani e che di fatto per effetto di queste scelte, fanno mancare nuove leve con le adeguate esperienze da proporre nelle competizioni internazionali con la maglia della nostra nazionale. Questo è il risultato della politica scellerata di un presidente: Moratti, che con i soldi di noi Sardi o alemeno guadagnati in Sardegna, quelli della Saras di Sarroc, ha messo da parte i giovani talenti, con i risultati che alla luce di quanto accaduto in Sudafriaca, sono sotto gli occhi di tutti. Ora non resta che aspettare ben quattro anni, sperando che il Calcio Italiano possa ritornare ai vecchi fasti e che aiuti le giovani promesse ad emergere dai vivai delle grandi squadre, costringendo le stesse sia a tesserarli che a farli giocare con piu' regolarità a discapito degli esotici calciatori stranieri. Viva l’Italia e viva i giocatori Italiani, speriamo che la lezione sia servita a tutti…. Ma proprio tutti…. Interisti compresi!!!! J
domenica 27 giugno 2010
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