Il Voto e quel diritto che ognuno di noi ha, e ci da la possibilità di scegliere i nostri rappresentanti ad amministrare la cosa pubblica. Ognuno di noi lo esprime segretamente nell’urna elettorale, scegliendo tra i vari candidati o, a seconda delle consultazioni, tra i vari partiti politici che per noi hanno gia’ scelto chi ci dovra’ rappresentare. Normalmente ognuno di noi confida la propria preferenza nei confronti di chi puo’ rappresentarci con maggiore attenzione, in modo da poter, sia rappresentare i nostri ideali, ma soprattutto, possa coltivare gli interessi che ognuno di noi ha nella pubblica amministrazione. Ci sono poi coloro che confidano la loro preferenza politica per devozione postum, ovvero per avere in precedenza ricevuto un FAVORE da questo o quel politico di turno, in qualche modo sdebitandosi per il favore ricevuto. In competizioni Amministrative quali le Comunali, oltre agli immancabili interessi, ci sono le parentele che in qualche modo, trasversalmente, condizionano il voto, rendendo questa consultazione ben diversa dal punto di vista politico rispetto alle altre, in quanto l’elettore è piu’ condizionato dal cognome del candidato che dalla capacità a rappresentarlo. Io credo che le persone che debbono rappresentarci e che si candidano ad amministrare la cosa pubblica, debbano essere scelte sulla base della loro capacità ed efficienza a fare questa mansione, senza pensare se con quel politico ci si possa o meno interagire direttamente per conoscenza. Il voto dev’essere esortato dimostrando le proprie capacità, sollecitando soprattutto quegli elettori che pur non conoscendoci direttamente, confidano nella nostra efficienza amministrativa, senza che necessariamente debba essere o meno un nostro parente stretto. Il favori nepotistici che esortano al voto, sono il male della democrazia. Fanno perdere la cognizione del giusto o sbagliato, dell’ efficiente o dell’inutile, dell’ economico o del dispendioso, del capace o dell’ incapace. Capisco che è molto difficile spiegare questi concetti a chi da decenni basa la propria azione politica su queste pratiche, o che addirittura queste consuetudini le ha ereditate e pensa che solo cosi si possa diventare un politico parlamentare. La politica deve rappresentare tutti indistintamente, e gli elettori devono scegliere quei politici che dimostrano di saperlo fare. I favori sono finiti, i posticini pubblici fittizi da distribuire a fini elettorali ancor di piu’, ora e’ arrivato il momento dove si deve esortare al voto solo migliorando l’ opinione dell’elettore nei confronti dei politici candidati sulla base di nobili qualità, che possano aiutare la collettività a migliorare la propria condizione generale, e che possano permettere a tutto il popolo sovrano, indifferentemente dalla casacca che ognuno di noi indossa, di accedere e fruire della cosa pubblica alle medesime condizioni.
giovedì 22 luglio 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento