recentemente definito con il diminutivo “ino”. Sembra infatti che pretendesse di essere chiamato con l’accrescitivo “one”, e cioè Presidentone, o in alternativa con il superlativo assoluto “issimo”, vale a dire Presidentissimo. Non pretendiamo di dare lezioni grammaticali “a chicche e sia”, ma ci sarebbe stato al limite da offendersi se lo avessimo definito, ad esempio, con i dispregiativi “accio” o “astro”, ossia Presidentaccio o Presidentastro, anche se nel primo caso il suffisso “accio” fu usato scherzosamente tanti anni fa da Roberto Benigni per definire il Papa, nel 1980, e cioè “Wojtylaccio”, senza che dalle Sacre Stanze uscisse un minimo commento.
Offeso sembrerebbe anche il vice sindaco Sarobba, al quale, a dire il vero, non abbiamo mai risparmiato sfottò anche bonariamente. Non gli piace essere accostato a cateteri e bombole e soprattutto non gli va giù essere chiamato, come facciamo di tanto in tanto, con il nomignolo con il quale tutti lo conoscono. Se infatti si dice ad un ozierese: “A lu votasa a Gigi”, la risposta di primo acchitto dell’interlocutore sarà inesorabilmente: “Gigi chie, Boccitta!”.
Anche Murgione si offende spesso e ultimamente ci ha anche chiesto di “non esagerare”. Capirai, e chi esagera, soprattutto non ci piace infierire troppo, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa, vale a dire su una Giunta comunale nella quale gli assessori fanno a gara a chi è più inconcludente e inconsistente e nella quale la figura che spicca, nel disinteresse generale, è proprio quello dell’”amico” Boc.
Anche l’amico segretario particolare e capo dello staff ogni tanto si offende. L’ultima volta fù quando ricordammo ai nostri “followers” di come nacque la leggenda dell’assessore con il mutuo DA PAGARE che poi, proprio per questo si offese non poco, ma il broncio durò lo spazio delle poche rate che ancora gli rimanevano. Infatti, una volta finito di pagarle, quelle maledette rate, e chi non ne ha, tornò ad essere l’Agostino affabile e ciarlone che tutti conoscono, elegante nei modi, sempre pronto alla battuta, mai con il broncio, insomma un vero “Gentleman”!
Ma non c’è proprio niente da fare, a sinistra piace la satira solamente quando si pratica sugli avversari, e uno degli esempi fu a suo tempo D’Alema che venne rappresentato in una famosa vignetta di Forattini mentre “sbianchettava” la lista del famoso caso Mitrokhin e si offese non poco. Comunque, sia come sia, siamo pronti a presentarci al Tribunale del Popolo cittadino per difendere il nostro diritto di satira e di critica, siamo insomma pronti ad immolarci per la libertà e la democrazia degli ozieresi tutti. Verrebbe da pensare, naturalmente, che certi “Personaggetti”, per usare un termine molto caro al Presidente della regione Campania De Luca, non meritano neanche di essere presi per i fondelli, tale è la permalosa inconsistenza di alcuni pseudopolitici, maldestramente ben mascherata da arroganza e prosopopea!
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