mercoledì 22 gennaio 2014

BARUFFE OZIERESI di xfile


Sono tempi duri per tutti e anche Ozieri non fa eccezione. Le aziende chiudono, i disoccupati aumentano e aumentano anche i giovani costretti a cambiare mestiere o a emigrare e anche io, purtroppo, dopo la chiusura, speriamo solo provvisoria, della mia ditta e cioè la premiata società anonima IL CANTARO del Cavalier CHIRONE sono stato costretto, dopo alcuni mesi di cassa integrazione, ad accettare il contratto capestro offertomi dal direttore de “La Voce dell’Indisponenza” con la speranza, nel frattempo, di non avere del tutto perso la verve ironica arrugginita dall'inattività.
Ebbene si, siamo di nuovo in piena bagarre elettorale, stavolta per le Regionali che si terranno a metà Febbraio, e diciamo subito che le sorprese relative alle candidature non sono mancate, ma sarebbe stato sufficiente osservare con occhi disincantati i fatti e rifatti della politica locale per capire che ne avremo visto delle belle. La prima, ma solo per i profani o gli ingenui, è stata la mancata presentazione di un candidato locale del PD, e questo la dice lunga sull’interesse che quel partito, Leo non ce ne voglia, ha per la città che dicono di amministrare. Infatti pare che l’ordine di scuderia, ribadito alcuni giorni fa alla stazione di Chilivani dal candidato Pigliaru in arrivo da Cagliari e diretto a Sassari (passaggio che gli ha anche consentito di constatare i danni fatti dalla famosa bretella di attiliana memoria), sia a Leo che al mancato candidato Murgia sia stato di portare acqua al mulino Ganau per ringraziarlo dell’interesse che quest’ultimo e la classe politica sassarese hanno sempre mostrato per Ozieri.
A cercare di approfittare della latitanza del PD sono sicuramente alcuni nomi noti del valzer politico cittadino. Il primo è il navigato e pluri-incaricato Vanni Fadda che non ha tardato a esprimere la solidarietà agli orfani della falce e martello e a chiedere, in maniera velata, la restituzione del favore fatto a Leo alle comunali di due anni fa quando a sorpresa lo appoggio platealmente sia con i voti che con i manifesti.  L'ex sindaco non ci ha pensato due volte a rimettersi in campo, sopratutto grazie ai soliti inesauribili incarichi regionali, tuttavia la sua campagna elettorale sembra arrancare, anche perché dalle parti del settore moderato se la sono legata al proverbiale dito e, alla sua insistente richiesta di voti il “leit motiv” è: “chiedili a Leo”!! Non pervenuto il “caro leader” locale dell'UDC, il TImbratore Comunale per tre anni in prestito alla cultura regionale, beninteso senza diritto di riscatto, che dopo aver strombazzato ai quattro venti la sua candidatura è scomparso fra le nebbie politiche locali. Pare infatti che la sua discesa in campo fosse strettamente legata alla legge elettorale e, dopo la recente abrogazione del Porcellum da parte della Corte Costituzionale (legge elettorale che, essendo senza preferenze, lo favoriva non poco!), abbia preferito ritirarsi in buon ordine! Al suo posto i centristi, orfani del Fotografo dato per disperso nei boschi fra Balascia e Vallicciola, rilanciano la rediviva margheritina, sempre buona per tutte le stagioni (o forse per salvare qualche faccia di... bronzo), rifacendosi all'infallibile proverbio che “gallina vecchia fa buon brodo” ma sopratutto perché i voti non puzzano.
In corsa anche il buon Boc. Il motore turbo della coalizione che guida il palazzaccio, con i suoi 607 cavalli continua a suscitare non poche invidie fra la variegata sinistra coalizione di Leo, in primis il nipote dell'indimenticata zia Peppina che, con l'appoggio non più nascosto del comandante del vascello già si vede con la fascia tricolore. A onor del vero Gigiotto, mal consigliato dal suo scarno entourage, non perde occasione per fare passi falsi che avrebbero demolito politici ben più corazzati, ma la sua verace ingenuità, aggiunta ad una incontestata disponibilità verso tutti gli fa perdonare non poche gaffe. Tirato da una parte all'altra, non certo per quelle doti prima citate ma più semplicemente per la dote elettorale in suo possesso, il nostro continua nella sua personalissima strategia dell'equilibrio mentre intorno a lui si fa sempre più accanita la gara a chi lo impallina prima. E così anziché stare alla finestra a guardare si è lasciato trascinare nell'arena elettorale. Finirà anche lui triturato in uno dei micropartiti della coalizione di sinistra che hanno l'unico intento di eleggere il capolista e, buonanotte suonatori.
In corsa anche Cubetto in rappresentanza della rinata Forza Italia. Nannino forse non ha visto male poiché l'ex sindaco ha pur sempre il suo seguito e, se Cappellacci dovesse riuscire nel bis potrebbe essere una sorpresa. Stavolta a sostenere la sua candidatura sembra esserci un partito apparentemente (almeno dalle nostre parti) unito, con a capo Nannino che, da buon puledro di razza politica, scalpita dietro le quinte. In effetti, se per il suo partito dovesse andare bene la sua corsa, interrotta bruscamente nelle comunali di due anni fa, potrebbe inaspettatamente ripartire.
Sui candidati quasi d'ufficio dei vari partiti minori, infine, gettati nella contesa per riempire gli spazi vuoti, ne parleremo brevemente nei prossimi giorni!

xfile

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