venerdì 5 ottobre 2018

ABBIAMO SCONFITTO LA SANITA'

Non ci siamo gettati nella mischia di queste ultime settimane, riguardo la
vicenda dell'ennesimo ridimensionamento dei servizi ospedalieri del Segni e lo abbiamo fatto dal momento che bene o male, in maniera unitaria, l'insulsa maggioranza comunale accompagnata dalle, ancora per quanto non si sa ben due opposizioni, ci rappresentavano degnamente. Un sussulto di orgoglio cittadino che ha visto risvegliarsi dal torpore estivo e dalle spaccature che ben conosciamo, la compagine di PROGETTO OZIERI, sempre attenta a inseguire l'altra opposizione, capeggiata come ben sappiamo da Marco Peralta. Una vicenda, quella della delibera regionale di ridimensionamento del reparto di chirurgia e pronto soccorso che ha risvegliato, come sempre accade quando è di mezzo la sorte del nostro nosocomio, l’orgoglio di tutti noi Ozieresi e del “popolo di infermieri”. Non sono bastate, come era fin troppo chiaro sin dall'inizio, le rassicurazioni del non troppo onorevole , ancora per quanto non si sa' assessore Arru che nella assemblea pubblica convocata da Mugione in fretta e furia nella sala consilare, aveva millantato una  sorta di conciliante sospensione della delibera di ridimensionamento in questione. Ora che è tutto chiaro che questo primo di livello era solo una GRANDE presa per il CULO, ci si chiede il perché di tutto ciò, cercando a destra e a manca responsabilità da strumentalizzare nella prossima campagna elettorale delle regionali. I motivi sono ben chiari da tempo: in primis il fatto che da quando è stato inserito il profitto nella sanità, le attuali, non sono altro che le inevitabili conseguenze della posizione territoriale, dello spopolamento e del conseguente calo di prestazioni, seguito dal comportamento di certi “Dottori”, più impegnati politicamente a perseguire carriere che a fare bene il proprio lavoro e a noi stessi ozieresi che preferiamo rivolgerci a ben altri lidi,  dove ci sentiamo più tutelati ad affidare la nostra di salute, per motivi facilmente immaginabili. Ozieri è in continua decadenza, non solo per lo migrazione naturale che vede le nuove generazioni emigrare per motivi economici ma anche per la mancanza di unità dei nostri interlocutori politici, sempre pronti a contrapporsi in insulse battaglie di baronato che hanno contribuito, inevitabilmente, a portarci in questa SITUAZIONE.

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