martedì 5 dicembre 2017

UNA QUESTIONE DI STILE di Jean-Jacques

Da tempo immemore non andavo a sbadigliare in Consiglio Comunale; questa volta mi sono fatto convincere dalle premesse di un dibattito che si preannunciava scoppiettante. Ma aimè le polveri si sono rivelate bagnate. Tant’è che ormai mi ero rassegnato ad un dibattito per l’ennesima volta soporifero, malgrado il tentativo di qualche consigliere d’opposizione che invano cercava di destare dal torpore i sonnolenti colleghi. Ma per fortuna che Sotgia c’è! E non parlo del capogruppo di opposizione, ma dell’enfant prodige del PD ozierese, ramPolo di una delle più storiche casate di sangue rosso e dagli stessi avi clonato utilizzando solo il meglio del patrimonio genetico comunista. Il Presidentino è il predestinato erede della dinastia della sinistra ozierese: quando ancora aveva i calzoni corti diventava Sindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi, mostrando da subito interesse per gli studi della Cosa Pubblica, che lo portano dopo la laurea, per completare la formazione, a frequentare un Master in Management Politico. Insomma “un ragazzo di scuola” si direbbe, che tradotto dal politichese di sinistra vuol dire un aspirante ragazzo di apparato.   Non sorride mai il giovanotto durante l’esercizio delle sue funzioni, sguardo che non lascia trapelare emozioni, sta composto con la bacchetta in mano (non quella del direttore d’orchestra ma quella del maestrino). Ma basta poco per farlo sobbalzare dalla sedia. Se qualche Consigliere dimostra di non conoscere alla perfezione il Suo Regolamento, che all’articolo 1 recita “ il regolamento è uguale per tutti, ma per alcuni è più uguale” (cit. G. Orwell, La Fattoria degli Animali, di cui consiglio la lettura), prontamente lo redarguisce, con severità ma pronto a perdonarlo come il Buon Padre di Famiglia, del quale hanno invano provato a mettere in dubbio l’autorità. Se un altro prova a mettere in discussione la sua interpretazione di una procedura sfodera un sorrisetto soddisfatto e pronuncia con naturale autorevolezza la Sua Sentenza. Se vede che la Sua Maggioranza si arrampica sugli specchi corre in soccorso dal più alto scranno facendo calare implacabile la bacchetta, come una mannaia, sulle mani del malcapitato Consigliere di opposizione, reo di non rispettare il suo ruolo. Se dai banchi del pubblico si alza il pur minimo cenno di disapprovazione per il suo operato, immediatamente minaccia deciso di far sgomberare l’aula, di sbattere fuori i facinorosi, di chiamare le forze dell’ordine, con intransigenza tale che neanche quando dai banchi di DC e PCI volavano gli stracci si era visto. Le parole di cui si riempie la bocca sono Costituzione, antifascismo, Regolamento, democrazia; quelle per cui ha difficoltà di pronuncia sono Libertà, rispetto (delle idee altrui), imparzialità, Istituzione. Mentre si rivolge al Consiglio si percepisce che le parole, in particolare quelle rivolte ad una parte dell’opposizione (rea probabilmente di essere ostacolo al raggiungimento dei suoi obiettivi), sono cariche di veleno, e anche il viso, serio ed affilato, accompagnano, con una mimica che sembra impostata, il tentativo di intimidire l’avversario che osa cercare di coglierlo in fallo. Sfugge evidentemente che il ruolo di Presidente del Consiglio è rappresentativo di un’ Istituzione che dovrebbe essere al di sopra delle parti, garante sino alla fine delle prerogative di ogni singolo Gruppo o Consigliere, trasparente e conciliante anche negli atteggiamenti. Ma evidentemente alcune cose sfuggono sia alla genetica che all’Educazione Politica, sono e rimarranno sempre una questione di stile.

Jean-Jacques

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Liberte' Egalite' Fraternite'
Aspirazioni delle persone oneste che aborrono la violenza, insita in ogni regime totalitario...di destra/sinistra o del tipo che volete.

Anonimo ha detto...

Certo è che la storia sembra non aver insegnato niente, si continua imperterriti in azioni contro qualcuno o qualcosa, senza entrare nel merito di ogni questione e quindi...????????????

Anonimo ha detto...

e quindi?

Anonimo ha detto...

e quindi?

Anonimo ha detto...

Quindi, si parla tanto per parlare e si scrive per se stessi. Stando attenti a negare il confronto...

Anonimo ha detto...

...a chi non é allineato. Certo che davvero la storia, la letteratura, la mitologia, le scienze ecc.ecc., sembrano non stimolare un ragionamento coerente, attento, scevro di ambiguità, indirizzato verso la ricerca del bene comune. Mah...

Anonimo ha detto...

Buone Festività Natalizie. Auguri