Esprimere giudizi e commenti riguardo l'operato della Chiesa Cattolica, è cosa sempre antipatica. Principalmente perchè ognuno di noi avendo la propria fede, non accetta che qualcuno possa metterla in discussione, cosi come inevitabilmente si arriva a fare entrando in determinati argomenti. Oggi poi, è il giorno peggiore per far questo in quanto è Pasqua, la festa della resurrezione di Cristo Salvatore. Io scelgo in quest’occasione di ricordare i miei bei tempi trascorsi, quando per fare il chierichetto si doveva per primi toccare il portone di sagrestia della parrocchia Sacro Cuore di Chilivani, ben diretta e orchestrata dal mitico Don Delogu. Allora la chiesa e le sue attività rappresentavano un punto di riferimento per i giovani, sia per la loro crescita spirituale che per la loro educazione complessiva. Si organizzavano tante attività parrocchiali quali: commedie, sfilate carnevalesche, tombole dell’ultimo dell’anno, frittellate e tanto cinema educativo, o presunto tale. Molteplici occasioni di incontro che tenevano lontani i più giovani e gli adolescenti dalle distrazioni negative dei nostri tempi: C’erano la pie donne, sempre vergini, pronte ad ascoltare le problematiche di ognuno di noi; C’era la sorella e il fratello antipatico del parroco a cui ne combinavamo di tutti i colori; C’era “Celeste Nostalgia” in prima fila ad ogni funzione, sempre pronta col suo sguardo ad apostrofare le nostre malefatte; C’erano i chierichetti con i piedi sporchi che il giorno della lavanda dei piedi ne approfittavano per fare pedicure…; C’era Andrea, prode chierichetto uomo fidato del parroco, che insegnava ai novelli come comportarsi durante le funzioni; C’era Don Delogu con la scopa in mano che ci pestava i piedi quando non rispettavamo l’ordine di disposizione, nei tanti momenti ludici che lui organizzava; C’era il Salone col “bigliardino” che con sole 50 lire ci dava la possibilità di giocare tutta la sera; C’era Re Giorgio, buffo e legato sempre con la stessa espressione, pronto ad esser giustiziato dalle immancabili fiamme purificatrici che chiudevano il carnevale; C’era e ‘c’e’, l’orologio del campanile, avuto tramite il noto programma tv degli anni ottanta PORTOBELLO, grazie all’impegno del mitico Gianfranco Saturno. C’erano i film di Bud Spencer e Terence Hill proiettati nel Salone parrocchiale, dove mai si vedeva una goccia di sangue e mai si sentiva una parolaccia; C’erano queste, e tante altre cose forse meno belle, pur sempre piacevoli da ricordare. Oggi che è Pasqua, io preferisco ricordare solo queste e dimenticarne per un momento altre che da qualche parte del mondo, negli stessi ambienti meno fortunati dei nostri, vigliaccamente venivano e a quanto pare vengono consumate, cosi come la cronaca attuale ci sta raccontando.
Buona Pasqua a tutti.
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